VITA VERA è un progetto per dare consulenza d’immagine alle donne in cambiamento. Ma come nasce l’idea e da dove viene questo nome?
Vita Vera è nato ufficialmente quest’anno, anche se era nell’aria già da un paio d’anni, in tempi non sospetti.
Era il nome che avevo dato, del tutto istintivamente, a una cartella nascosta nel mio computer, dove la sera mi mettevo a raccogliere i pensieri e le immagini di tutto ciò che mi piaceva, come se mi stessi costruendo un ideale di vita che volevo raggiungere.
Era un posto sicuro dove poter sognare.
In quel periodo ero in piena crisi professionale – il lavoro era calato e io non avevo più l’entusiasmo di prima.
In quel momento di grande confusione, una cosa giusta credo di averla fatta: ho cambiato la domanda a cui cercare una risposta. Avevo capito che non avrei più dovuto chiedermi ‘che cosa voglio fare’, oppure ‘che cosa è meglio fare’, ma ‘come voglio vivere?’.
Da lì, ho intuito che la matassa era più lunga di quello che immaginavo e ho cominciato a risalire piano piano verso il punto cruciale: ‘come volevo vedermi da lì a 10 anni’, ‘di che cosa sarei stata orgogliosa’, ‘che cosa mi sarei pentita di non aver fatto’.
Ho cominciato dall’ultima domanda e mi sono iscritta ad un corso per diventare Consulente d’Immagine, una professione che mi aveva sempre attirato.
Così il mio viaggio è iniziato.
Ho capito che tutto quello che avevo messo nella cassetta degli attrezzi in 15 anni di lavoro nella comunicazione poteva prendere una nuova direzione, e, soprattutto, che poteva diventare qualcosa di più di un semplice arricchimento personale, andando ad aiutare altre donne in fase di passaggio, proprio come me.
Abbiamo sicuramente familiarità con figure professionali che si occupano di bellezza – parrucchiere, estetista. La consulente d’immagine che cosa fa esattamente?
Si occupa di benessere, proprio come le figure che citavi tu, coinvolgendo tutta la persona, dentro e fuori.
Forse possiamo scomodare anche una parola grande come Felicità?
Chi sostiene che l’immagine sia qualcosa di frivolo forse non ha mai provato il disagio di trovarsi ad un’occasione importante e capire di non avere indosso nulla di adeguato.
O al contrario, di sentirsi sicura, forte e tranquilla per la consapevolezza di essere al meglio.
Quante volte abbiamo scelto quella giacca portafortuna per un colloquio importante? In realtà, non si tratta di indossare amuleti, ma quei capi che sappiamo ci stanno davvero bene.
E quando ci vediamo bene noi, anche gli altri, ‘magicamente’, se ne accorgono.
Questo è il potere dell’immagine, che per me è sinonimo di sostanza.
I due vanno a braccetto assieme e, quando una donna sente che sono in armonia, allora so di aver fatto bene il mio lavoro.
Se dovessi citare 3 motivi per cui una donna dovrebbe rivolgersi a una consulente d’immagine, quali nomineresti?
Potrei darti una lista lunghissima di motivi in realtà, perché dopo una consulenza d’immagine si hanno risultati molto concreti. Non è un pomeriggio di chiacchiere con tè e pasticcini (tra l’altro non sono neanche il tipo per quel genere di intrattenimento).
Conoscere esattamente i colori che ci stanno al meglio, imparare ad abbinarli, fare shopping in maniera veloce ed efficace, vestirsi la mattina senza fissare per ore l’armadio, sapere come gestire uno stesso look dalla mattina alla sera, adattare capi e accessori per ogni occasione secondo lo stile personale.
Se vogliamo andare ancora più sul concreto, considera che ogni anno spendiamo in media 1500 euro tra capi e accessori. Non male, se si pensa che, moltiplicato nell’arco medio di una vita, quella cifra diventa 95.000 euro.
E che alla fine, in questo momento, ognuna di noi ha nell’armadio almeno 350 euro di capi che non indossiamo. Quando sai come e cosa comprare, questi numeri si possono abbassare in maniera considerevole.
Oltre al fattore economico, c’è anche il fattore tempo: se ne spreca molto per andare in giro a negozi e poi tornare a casa stanche e a mani vuote.
Pare anche che, tutte le mattine, passiamo in media 15 minuti davanti all’armadio per decidere cosa indossare, senza magari esserne soddisfatte. Se moltiplichi quei minuti per tutte le giornate che abbiamo a disposizione in una vita, vuol dire che passiamo quasi 6 mesi a considerare quello che ci vorremmo o non vorremmo mettere. Sono convinta che possiamo fare un uso migliore del nostro tempo!
Nota: i dati citati in questo post provengono da una ricerca raccolta e illustrata da Manzetti Clothing
Nota2: questo post è un estratto e una rielaborazione dell’intervista registrata a Verona il 9 novembre scorso.