Incontro P. via skype per una prima chiacchierata informale.
E’ una donna estroversa, piena di energia e molto entusiasta di iniziare il percorso per rivedere il suo stile.
Dopo aver fatto il test sulla Personalità Colore, mi dice di essere risultata di ‘tutti i colori’ ed è curiosissima di capire come lo interpreto io.
Succede spesso che si totalizzino risultati molto simili tra le 4 Personalità.
D’altra parte, la nostra personalità, potenzialmente, racchiude i vari colori, sta a noi decidere dove vogliamo dirigere le energie a seconda di quello che desideriamo in ogni fase della vita.
Chiacchierando con P., capisco che il suo essere ‘multi-colore’ rifletteva la fase di cambiamento che stava attraversando.
E i momenti di passaggio non sono mai ordinati e chiari.
Voleva trovare uno stile che la facesse stare bene al lavoro, a suo agio tra le colleghe, che vedeva sfilare nei corridoi sempre perfette e ben vestite.
La ascolto mentre parla a ruota libera di vita, professione, desideri.
Mi confessa che le piacerebbe cambiare: cova il sogno di lavorare come freelance, però attorno a sé ha delle persone che la scoraggiano.
In effetti P. ha un lavoro ben retribuito in una grossa azienda, dove si occupa di comunicazione ed organizzazione eventi. Il lavoro le piace, è l’ambiente che le sta stretto.
Per una Personalità Gialla come la sua, che alla fine viene fuori in maniera lampante, una struttura gerarchica, iper organizzata e rigida è decisamente una gabbia.
Guarda caso – e non è MAI un caso – anche i vestiti che sente di dover indossare per essere credibile e professionale le stanno come un’armatura.
“Anna, io ci ho provato a vestirmi come le mie colleghe, ma non ce la faccio. Mi sento triste, alle riunioni non dico una parola, non mi vengono idee”.
E’ decisamente un segnale di forte disagio, ancor più per una Personalità Gialla, che vive di creatività e relazioni umane.
Mi confessa che il suo colore preferito è l’arancione, che si vestirebbe così dalla testa ai piedi. Mi manda una foto dove indossa un abito in tinta unita e noto una donna bella, sorridente.
In una parola, felice di sentirsi se stessa.
“Ma mica posso vestirmi così al lavoro, mi guarderebbero tutti storto, perderei di credibilità”.
Chiacchieriamo ancora un po’, vedo nei suoi occhi l’urgenza di risolvere la questione stile, ma alla fine dell’ora assieme si rende conto che, dietro la scelta di vestiti e colori, se ne nasconde una ben più importante: una scelta di vita, che dovrà fare da sola, nonostante i suoi timori e quelli delle persone vicine.
Ci salutiamo, le dico che quando vuole, io ci sono.
Dopo qualche mese mi manda un’email dove mi racconta del grande salto.
Finalmente ha abbandonato tutte le remore ed è entrata, a pieno titolo, nei suoi panni, quelli veri, che la fanno sentire pienamente se stessa, in un lavoro che ha costruito attorno alla sua giallissima personalità.
***
Sento spesso storie come quella di P.: donne che, alla ricerca di uno stile, vorrebbero entrare in giacche e colori che non appartengono loro.
Per scoprire, infine, che non sono loro a dover cambiare ma l’ambiente che sta attorno e che non permette di esprimere la parte più vera di sé.
Poi, come succede sempre, appena abbiamo il coraggio di indossare lo stile giusto, abbracciando chi siamo, la vita prende direzioni inaspettate, con risvolti quasi magici, che all’inizio non avremmo mai ipotizzato.
Ascoltare P. mi ha emozionato molto.
La sua esperienza ha ripercorso, quasi come in un film, la mia, quella dove, parecchi anni fa ormai, ho smesso di sforzarmi di essere chi non ero, mi sono guardata allo specchio e ho deciso che era ora di essere felice.
Magari ve lo racconto la prossima volta.
P.S. A proposito di giallo, avete visto l’abito pazzesco di Vivienne Westwood indossato da Lashana Lynch alla prima di No Time to Die? Kate Middleton ha tutta la mia approvazione (l know, she doesn’t care, ma fa lo stesso) in un abito dorato super sfavillante. E gli abiti di Louis Vuitton, vogliamo parlarne? Guardate voi stesse e fatemi sapere.