Nei workshop e nelle consulenze individuali, il tema centrale – e tutta la curiosità delle mie donne – va, comprensibilmente, dritta verso una domanda: “Quali sono i colori che mi stanno bene e quali, invece, è meglio evitare?”
E’ una domanda legittima, che capisco molto bene. Anche io, quando sono stata ‘analizzata’, non vedevo l’ora di ascoltare la grande rivelazione e di portarmi a casa la mia piccola bibbia del colore.
Ma il mondo del colore è questo e molto altro: più parlo con le mie donne, più mi rendo conto di quanti aspetti sono coinvolti ogni volta che cerchiamo di decifrare i nostri colori-amici.
Di pancia, ho sempre voluto evitare i tecnicismi, perché li considero utili per chi fa il mio lavoro, ma confusionari per chi vuole tornare a casa – e davanti al proprio armadio – con un senso di leggerezza e liberazione.
E, devo dire, la mia scelta è supportata dai racconti che ascolto da tutte le donne che, con generosità, si mettono in gioco e condividono storie personali con i colori.
Riflettendoci, possiamo identificare tre filoni ricorrenti:
- I COLORI SONO LEGATI ALLA NOSTRA STORIA PERSONALE
Come abbiamo vissuto certi colori, il ruolo che hanno avuto in passato – nel bene o nel male – ci influenza molto nelle scelte di oggi.
Avete mai pensato perché un colore proprio non lo sopportate? Magari qualche insegnante antipatico lo indossava sempre e voi ora associate quel colore alla sensazione sgradevole di quella persona.
Al contrario, potreste cercare di ricreare con il colore qualcosa (o qualcuno) che amate particolarmente.
Qualche giorno fa, scherzavo sui Social dicendo che i miei colori preferiti sono i colori simbolo dei miei paesi preferiti. Sarà un caso?
2) I COLORI ARRIVANO DAL PASSATO
Si può trattare di un passato anche parecchio lontano, quando eravamo bambine e ancora ci ricordiamo che la mamma ci diceva sempre: “L’azzurro sta bene a tutte, quindi io ti vesto di azzurro”. “Il rosso è volgare su una ragazzina, non lo mettere”.
Per non parlare di chi si trovava costretta a omologarsi alla sorella gemella, con la quale andava in giro in abbinata perfetta.
L’incubo della mia infanzia è stata una gonna arancione che, regolarmente, mi trovavo sulla sedia la mattina prima di andare a scuola, perché a quei tempi, mica potevo scegliere cosa indossare. Amo tutti i colori, ma su di me l’arancione non lo vedrete mai.
Prendere consapevolezza di tutto quello che abbiamo ascoltato e assimilato come verità assolute ci rende più libere nelle scelte che vogliamo fare oggi. Possiamo decidere di depurarci di tutte le varie dicerie e cominciare a guardare i colori con occhi nuovi: quelli della persona che siamo diventate oggi.
3) I COLORI PARLANO DI NOI
E noi, istintivamente, lo sappiamo. In momenti critici della vita, magari preferiamo starcene dietro le quinte e non facciamo finta di sentirci splendide e piene di energia. Ecco che tendiamo a preferire colori scuri e, anche se in passato abbiamo amato colori brillanti, in quel momento sentiamo di volerli mettere da parte per un po’.
Allo stesso modo, festeggiamo le nostre rinascite andando a riabbracciare colori che hanno un significato speciale per noi: un rosso, un giallo, un verde ci rimettono in piedi e ci trasmettono la voglia di ricominciare.
Giusto stamattina ho ricevuto un messaggio da una mia cliente che si era rivolta a me per dare il giro ad un momento di cambiamento impegnativo, e che voleva sentirsi più forte e sicura di fronte alle sfide quotidiane.
“Quanta fierezza in questa maglia arancione” mi ha scritto sotto una sua foto, dove indossava un cappotto cammello e la maglia dal colore deciso.
Mi sono sentita profondamente felice e orgogliosa per lei. Sta usando i suoi colori-amici non solo per lo stile, ma anche per se stessa.
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Quali sono i tuoi colori-amici e quali è meglio evitare?
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